Articolo UNO – Direzione Regionale della Toscana Documento approvato alla unanimità 11 Aprile 2021
Premessa
La Direzione Regionale di Articolo UNO della Toscana ha voluto dedicare una intera sessione di lavori all’analisi e al confronto sulla situazione del sistema regionale toscano in particolare riguardo alle strategie poste in essere per affrontare la pandemia a partire dal sistema delle vaccinazioni.
A tutto il personale sanitario e socio sanitario di questa Regione va ancora una volta la gratitudine per l’enorme e interminabile sforzo di far fronte ad una emergenza che sembra non avere fine.
Non c’è alcuna sottovalutazione delle difficoltà anche organizzative che il sistema sanitario regionale e nazionale hanno dovuto affrontare, senza pratiche consolidate e con valutazioni scientifiche che di settimana in settimana hanno costretto a rimodulare e talvolta ripensare in tempo reale le politiche vaccinali avviate. Valutare e Migliorare
Certo siamo ancora in una fase emergenziale tuttavia la Direzione Toscana di Articolo UNO ha voluto individuare le maggiori criticità riscontrate e provare ad indicare obiettivi di miglioramento a medio e lungo termine nella convinzione che l’esperienza di questi mesi debba tradursi in scelte strutturali per il futuro e che nell’immediato siano necessari e possibili alcuni cambiamenti per assicurare una programmazione e un accesso più agevole dal punto di vista dei cittadini.
L’impatto della pandemia ha del resto reso evidente le debolezze organizzative e strutturali frutto delle scelte degli ultimi anni, sulle quali è necessario investire con determinazione per invertire la rotta iniziando dal rafforzamento, a fianco ad un più adeguato sistema ospedaliero, del cd territorio come rete diffusa di presa in carico e assistenza delle persone.
In particolare le politiche attuate per realizzare le somministrazioni dei vaccini hanno visto il sistema toscano rallentare rispetto ad un iniziale avvio efficace nei tempi e nei numeri.
E’ evidente che le maggiori criticità sono determinate dalla minore disponibilità di vaccini rispetto alle quantità programmate e che la costante modifica di quantità e tempi ha inciso pesantemente sulla qualità della programmazione delle somministrazioni. Appropriatezza
Abbiamo condiviso la scelta dell’affidamento degli ultra ottantenni ai cd medici di famiglia.
Oggi che il ritardo sulla vaccinazione degli over 80 sta lentamente risolvendosi, non possiamo non segnalare il ritardo con il quale è partita la somministrazione a questa categoria altamente a rischio e l’inappropriatezza della vaccinazione con Pfizer e Moderna di soggetti (in una accezione molto estesa del sanitario) che non erano assolutamente in prima linea nei servizi essenziali e potevano essere più opportunamente vaccinati con AstraZeneca.
Le due cose sono evidentemente connesse avendo questa inappropriatezza inciso profondamente sulla disponibilità degli stessi vaccini per ultra 80enni e i cd estremamente vulnerabili.
Tutte le persone hanno diritto al vaccino, ma la appropriatezza nei tempi e nella qualità del vaccino somministrato diventa il vero banco di prova della efficienza, efficacia ed economicità della PA oltre che un fattore dirimente dal punto di vista democratico. Ridurre le disuguaglianze nell’accesso
Risulta inoltre evidente che le modalità di accesso, richiedendo una autonomia e una competenza tecnologica e in taluni casi medica molto superiore alla media (in particolare per estremamente vulnerabili), abbiano determinato un inaccettabile ampliamento delle disuguaglianze in termini di accesso tempestivo al vaccino, favorendo le persone che avevano (loro o i loro familiari) competenze digitali e culturali più alte, a svantaggio delle persone già in condizione di svantaggio socio economico o che non potevano contare su altre persone che agissero in nome o per conto loro.
Pertanto si ritiene essenziale, come accaduto in tanti altri casi, prevedere la possibilità del coinvolgimento dei patronati o di enti del terzo settore organizzando un accesso diffuso e competente in grado di supportare chi non è in grado di procedere in autonomia.
Si può ipotizzare un coinvolgimento dei CUP o delle Farmacie, ma tutto questo richiede un sistema che abbandoni definitivamente l’assurdità dei click-day e consenta la prenotazione su un’agenda condivisa e modificabile (per tenere conto tempestivamente di cambi di prenotazione) Semplificare e Informare
Nell’immediato riteniamo essenziale programmare le aperture dei portali a data e orario certo, in modo da consentire alle persone che ancora si devono prenotare conoscere con adeguato anticipo tempi e modi della prenotazione e di poter programmare la disponibilità loro o delle persone che possono supportarle ed evitando inutili e ripetitive ricerche di informazioni.
E’ necessario inoltre modificare il sistema di prenotazione per assicurare che una volta avuto accesso al portale e selezionato luogo e giorno sia garantito un tempo idoneo per la conferma dell’appuntamento o possa essere modificata la scelta non più disponibile senza dover iniziare la procedura ex novo. Guardare Oltre
Accanto a queste piccole e puntuali modifiche migliorative vogliamo al tempo stesso aprire un confronto costruttivo per rendere l’integrazione socio-sanitaria concreta e centrale nel sistema salute a partire dal ruolo che consultori e case della salute diffusi capillarmente debbono poter svolgere garantendo una rete di strutture pubbliche interamente dedicate alla promozione della salute delle persone di ogni età e condizione e al tempo stesso un rilancio di un modello di presa in carico e assistenza dei malati cronici e degli anziani non autosufficienti che sappia realizzare un sistema teso a garantire una domiciliarità (supportata da assistenza adeguata) e solo come estrema ratio il ricorso a strutture di piccole dimensioni, contrastando il modello di istituzionalizzazione basato grandi economie di scala in cui le persone diventano numeri per i quali contenere i costi, anziché persone alle quali garantire qualità e dignità della vita e delle relazioni sociali e affettive. Una battaglia internazionale
Condividiamo infine gli appelli ad una modifica delle regole affinché i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l’accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il COVID-19.
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