di Simone Baroli, Segretario Articolo Uno Toscana
Come il neo Amministratore Delegato di Toscana Aeroporti, anch’io penso che il nuovo stadio della Fiorentina dovrebbe essere realizzato in un Artemio Franchi rinnovato e ampliato. Non è solo una questione sentimentale che mi riporta alle mille partite viste da ragazzino, il Franchi ha un terreno invidiabile con un drenaggio tra i migliori d’Italia. Ma le assonanze con quanto dice Roberto Nardi sulle pagine regionali della Repubblica di oggi, finiscono qui.
Se un insegnamento ci ha lasciato il Covid19 è proprio il fatto che il modello di sviluppo che Nardi ha in mente, e che bene si esplicita con la costruzione della nuova pista di Peretola, è un modello fallimentare. Firenze, come tutte le città d’arte che hanno costruito la propria prosperità su una monocultura turistica esasperata, ha subito i danni più forti dall’epidemia, come ogni economia che basata su un unico settore di sviluppo.
L’ampliamento dell’Aeroporto, risponde esattamente a questo modello di sviluppo. Quello basato esclusivamente sulla rendita immobiliare. E’ il modello che ha finito per svuotare la città dai suoi stessi abitanti, che ha lasciato il centro storico appannaggio dei vari air-bnb. E’ il modello che ha dimostrato tutta la sua fragilità nel momento in cui l’epidemia ha impedito il turismo, e lo ridimensionerà strutturalmente nel prossimo futuro.
Per questo, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato la procedura per la realizzazione della nuova pista, la sua riproposizione in questo contesto ci sembra una scelta totalmente folle. Dovrà pure aprirsi una riflessione nuova in un mondo che – tutti diciamo – non sarà più lo stesso. Sarà forse possibile rimettere in discussione scelte legate ad una stagione che speriamo sia definitivamente tramontata; scelte oggi non più sostenibili.
Non serve che il Sindaco Nardella faccia il giro del mondo per raccogliere donazioni a sostegno di Firenze. Serve un nuovo progetto per Firenze e per tutta la Toscana, per recuperare l’idea di una città fatta di vita reale, di quartieri vissuti, che possa affrontare le crisi con maggiore forza perché retta da una struttura economica multipolare. Serve una Toscana che abbatta le distanze tra un’area fiorentina forte ed una area costiera sempre in affanno. Senza questo nuovo progetto per Firenze e per tutta la Toscana, la lodevole iniziativa di Nardella finirebbe per essere una mera ricerca di elemosina. Firenze deve tornare a parlare al mondo divenendo avanguardia di una nuova rivoluzione umanista, così come fu durante il Rinascimento. Articolo UNO lavora proprio a questo obiettivo: impedire che dopo le prossime elezioni regionali si affermi l’idea di un ritorno al nostro passato peggiore.