Ciao a tutti, Ciao Chiara, sono veramente contento di questo momento che è un’occasione bella per poterci salutare, per stare insieme. Credo si percepisca anche il senso di una comunità, di donne e uomini che hanno fatto un pezzo di strada e alla fine la politica è tante cose, è battaglia ma è anche un senso di straordinaria umanità che io personalmente ho molto portato con me anche in questa esperienza così difficile dell’ultimo anno di gestione del Covid. Ringrazio tutti e voglio dare un abbraccio a Massimo e Pierluigi, per me è un privilegio poter contare ogni volta sull’opportunità di ascoltare un consiglio da persone che hanno questo profilo e questa esperienza. Articolo UNO alla fine è questo: siamo nati come reazione ad una stagione in cui la politica rischiava di fare diventare aspro, spesso conflitto tra le persone, rottura rottamazione e invece noi siamo l’idea di generazioni che si tengono insieme e credo questo sia un valore da tenere sempre in considerazione. Il 2020 è stato un anno complicatissimo, per me è stato sicuramente l’anno più difficile della mia vita e credo che le ferite di questo anno, le sofferenze le porterò per sempre, ma credo le porteremo per sempre tutti. Ora dobbiamo provare a capire che cosa ci lascia in termini di lezione questo anno. Io quando penso a questo anno vedo sempre queste due immagini di due uomini straordinari, due immagini potenti che hanno segnato il 2020: l’immagine di Papa Francesco a San Pietro che pregava da solo e l’immagine di Mattarella, di nuovo da solo, all’Altare della Patria. Penso che questo anno con tanto dolore, con tante morti, con tante sofferenze e privazione di libertà, comunque ci consegna un seme per tornare a questa parola che è stata prima valorizzata e che dobbiamo tornare a pronunciare per il 2021. Come ho detto in altre occasioni ci sono beni pubblici fondamentali che devono essere difesi e che rappresentano il punto di ripartenza di una nuova stagione di progresso e di civiltà dentro cui noi dobbiamo provare a segnalare la nostra presenza. Le nostre idee, i nostri valori, quelli che ci hanno accompagnati per una vita indipendentemente dalla generazione che ciascuno di noi porta con sé, sono i valori che dentro questo passaggio così drammatico si sono riscoperti straordinariamente attuali. L’idea per esempio che non ci si salva da soli, l’idea che non puoi alzare un muro perché quel muro non serve a nulla perché non serve per dividere due città, due Regioni o due Paesi e neppure due continenti, perchè alla fine, di fronte ad una epidemia così dura o ti salvi costruendo una grande rete di solidarietà internazionale oppure non ti salvi. L’idea che ci siano valori non negoziabili, che il mercato che ha pervaso le vite di tutti ed ha anche prodotto benessere e relazioni, ha un limite oltre il quale non può andare. C’è bisogno dell’uomo, delle istituzioni, dello Stato, delle associazioni, della sussidiarietà capaci di governare alcune cose essenziali. Pensate ora alla partita dei vaccini, la grande partita dei prossimi mesi quella più importante, il vaccino è un bene pubblico fondamentale di tutti e noi dobbiamo batterci in ogni luogo del mondo perché sia un diritto fondamentale di ogni essere umano e non un privilegio di chi ha più soldi, non un privilegio di chi ha le condizioni per potersi accaparrare delle dosi, come molti stanno provando a fare. Noi dobbiamo come Paese e come Europa porci questo tema. Non va bene una fotografia in cui le vaccinazioni partono nei Paesi più ricchi e tutto il resto del mondo resta sostanzialmente estraneo a questa partita. Io penso che noi dobbiamo rivendicare anche con un po’ di orgoglio, sempre con l’umiltà che caratterizza la nostra esperienza e il nostro modo di concepire la politica, ma con orgoglio dobbiamo sottolineare il nostro sistema di valori perché è un sistema attuale, da difendere oggi più che mai. Alla fine questa esperienza di Articolo UNO che ora inizia ad avere qualche anno, per me a questo serve come senso di fondo. Il 2021 deve essere l’anno in cui noi tiriamo fuori con ancora più forza quello che siamo. Noi non nascondiamo le nostre radici, noi siamo orgogliosamente di sinistra, siamo quelli che difendono i valori fondamentali della Costituzione, siamo quelli della lotta contro le disuguaglianze, siamo quelli che si battono per l’allargamento dei diritti, siamo quelli che si battono contro ogni sopruso. Oggi secondo me c’è uno spazio per affermare questo sistema di valori e dovremo farlo con determinazione e al tempo stesso con umiltà nella consapevolezza che non bastiamo a noi stessi, ma che i nostri valori devono essere il contributo alla costruzione di una nuova agenda per il Paese, per l’Europa, per il mondo perché questi valori essenziali si riaffermino. Penso che questo debba essere l’augurio vero per il 2021: continuare a lavorare insieme con questo spirito, con questa forza, con questa determinazione. Oggi un po’ meno controvento perché quell’impianto ideale che sembrava un arnese vecchio in un mondo che andava da tutt’altra parte oggi si scopre invece straordinariamente attuale. Dobbiamo con orgoglio riprendere le nostre bandiere, aprirle e alzarle con umiltà e coraggio per costruire questo percorso. In conclusione io voglio dirvi grazie, lo dico non da Ministro ma da Segretario, in questi mesi ho sentito sempre un affetto senza precedenti. Io ho passato giorni difficilissimi, ma non mi sono mai sentito solo perché sono stato sempre consapevole di avere una comunità fantastica di donne e di uomini, un pezzo di mondo che ancora sopravvive: i nostri Organismi, le nostre Direzioni, le nostre discussioni. In un mondo fatto di tweet noi conserviamo una struttura di Partito, di una piccola forza. E allora grazie, grazie davvero. Grazie a chi si batte sui territori, grazie a chi tiene aperta una sezione, a chi lavora per fare una tessera, a chi in un consiglio comunale o provinciale prova a far vivere un punto di vista, grazie a chi da Roma fa un lavoro faticosissimo, fatemi abbracciare il nostro piccolo gruppo nazionale, i nostri organismi dirigenti, il nostro gruppo esecutivo, la nostra squadra organizzativa, in modo particolare Chiara e per tutti Arturo che in questo anno è stato decisivo e senza il quale probabilmente non sarebbe stato possibile tenere su questo Partito. Quindi davvero grazie a tutti perché sono convinto che con la nostra linearità, la nostra trasparenza, il nostro orizzonte politico che vogliamo coltivare, le nostre radici ben piantate dentro quella storia di cui siamo orgogliosi perché la storia della sinistra italiana noi la rivendichiamo a testa alta grazie a tutti ciò noi possiamo dare un contributo per dare al nostro Paese un futuro migliore.
BUON 2021