Giugno, un mese di iniziative e di mobilitazione di Articolo 1

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di Simone Bartoli – Segretario Articolo 1 Toscana

Siamo forse alla fine del tunnel della pandemia da Covid-19. Sono stati mesi difficilissimi, che hanno messo a dura prova la nostra capacità di cambiare profondamente le nostre abitudini di vita, che ci hanno messo di fronte alla nostra vulnerabilità verso un nemico improvviso e difficile da combattere, che ci hanno fatto soffrire difficoltà economiche e sociali, che ci hanno resi più soli, più deboli, più fragili.
Eppure oggi speriamo che l’arrivo della stagione estiva ci consenta di allentare le misure restrittive, e che la campagna di vaccinazione collettiva non ci faccia più ripiombare nella disperazione come fu lo scorso autunno. E tuttavia, da questa tristissima esperienza forse abbiamo davvero imparato qualcosa. Non ne siamo forse usciti migliori, ma abbiamo capito l’importanza dei beni pubblici essenziali: la salute, il lavoro, la scuola.
Oggi gran parte della popolazione italiana non sarebbe più disposta a sopportare quanto purtroppo ha sopportato in anni passati: i consistenti tagli alla sanità pubblica che ci hanno fatto combattere la battaglia contro il virus da una posizione molto più debole, la riduzione del lavoro a pura merce di scambio, senza diritti e senza sicurezza, i disinvestimenti nella scuola pubblica, unico vero strumento per provare ad abbattere le diseguaglianze.
Oggi occorre una grande forza politica che sia in grado di tradurre questi semplici principi in iniziativa politica, che sia in grado di dare rappresentanza al mondo del lavoro, alle fasce sociali più deboli, a coloro che non hanno altra protezione se non il loro diritto di cittadinanza. C’è bisogno di una grande forza politica che interpreti i bisogni, le aspirazioni, gli ideali delle masse popolari e che li trasformi in provvedimenti legislativi ed amministrativi.
In altre parole, la Sinistra ha oggi uno spazio politico grande, ma non ha un soggetto in grado di colmarlo. Questo soggetto non siamo noi di Articolo UNO, troppo piccoli e fragili; ma questo soggetto oggi non è neppure il PD di Enrico Letta, né il M5S di Giuseppe Conte. Occorrerà lavorare perché assieme a questi soggetti ricostruiamo questa grande forza della Sinistra. Non sarà un compito né facile, né breve. Sarà probabilmente il compito di una intera generazione.
Eppure noi siamo convinti che questa operazione sarebbe più difficile senza la presenza nello scenario politico italiano, di una forza come Articolo UNO. L’obiettivo della ricostruzione di questo soggetto fortemente rappresentativo non è quindi in antitesi con il rafforzamento, in questa fase, di Articolo UNO, con la sua organizzazione e il suo radicamento. Articolo UNO è oggi infatti la forza che con maggiore limpidezza è in grado di indicare questo orizzonte.
A me sembra che la nostra Assemblea Nazionale del mese scorso abbia con chiarezza evidenziato questa necessità. Hanno interloquito con noi soggetti politici e sociali e sulle nostre proposte si sono aperte possibilità di confronto finora non emerse con la determinazione necessaria. Si apre per noi quindi una fase nuova, che rilanci insieme la nostra proposta politica e la nostra organizzazione.
C’è davvero bisogno del nostro protagonismo. Le ultime settimane hanno evidenziato come il Governo Draghi sia pericolosamente condizionato dalle forze più conservatrici. Il Decreto Semplificazioni era nato con una impostazione pericolosa, siamo riusciti a modificarlo in parte, ma la stesura iniziale tradisce le idee dell’Esecutivo. Senza la nostra azione il lavoro sarebbe stato meno sicuro e maggiori sarebbero stati i rischi di infiltrazioni mafiose.
D’altro canto la fine del blocco dei licenziamenti ci pone il problema di supportare nel Paese e in Parlamento la battaglia delle organizzazioni sindacali perché la fine della pandemia non si trasformi in un massacro sociale. Infine, la risposta seccata data dal Presidente del Consiglio alla proposta di Letta di aumentare la tassazione sulle grandi successioni, sembra chiudere la possibilità ad una vera riforma fiscale che prenda le risorse dove effettivamente si trovano.
Su questi temi e su altri che si apriranno – a partire anche dalle scelte di come impiegare le risorse del PNRR – occorrerà una azione politica e parlamentare significativa delle forze che hanno sostenuto l’esperienza del Conte II, poiché sulla nostra capacità di rendere maggiormente coesa quella coalizione si gioca la possibilità di contendere alla Destra la prossima vittoria elettorale.
Proprio così. Infatti, l’alternativa vincente non sarà certo una proposta tecnocratica incardinata in un centro politico moderato. L’alternativa alla nostra capacità di dare vita ad una Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile sarà la Destra estrema, quella che si prepara da tempo a governare il Paese con Salvini e Meloni. Tocca a noi provare a contrastare questo esito elettorale costruendo una proposta credibile.
Questa proposta dovrà essere una coalizione dove forti e riconoscibili siano i valori e le proposte della Sinistra. Certo, dovrà caratterizzarsi nell’idea di una transizione ecologica del nostro modello di sviluppo e nella battaglia per l’affermazione dei diritti civili, ma dovrà anche avere come bussola principale la centralità del lavoro e le condizioni di vita delle fasce sociali più deboli. E ciò sarà possibile solo grazie alla presenza di Articolo UNO.
Per questo abbiamo individuato in questo Giugno un mese di mobilitazione generale della nostra organizzazione. Saremo presenti in tutte le città, nelle piazze e nei mercati, davanti alle fabbriche e ai presidi sanitari; saremo presenti con il nostro tesseramento, la nostra campagna sul 2 per mille, le nostre proposte politiche, dalla riforma fiscale in senso progressivo alle proposte in tema di lavoro: dalla sicurezza alla legge sulla rappresentanza.
Anche la Toscana farà la sua parte. Abbiamo deciso di costruire iniziative importanti per lanciare le nostre proposte, a partire da quella che si terrà a Livorno sul tema della portualità e delle infrastrutture a cui sarà presente Pier Luigi Bersani. Per questo abbiamo anche deciso di dare maggiore operatività al nostro gruppo dirigente regionale attraverso una nuova Segreteria che dia nuovo impulso e maggiore concretezza alla nostra attività.
Tutti i territori toscani debbono contribuire a questa fase di rilancio dell’attività e della organizzazione di Articolo UNO. Ogni Federazione della Toscana programmi iniziative, eventi, presenza esterna, a cominciare naturalmente dal Capoluogo. Firenze è la città che ha eletto il nostro Segretario Nazionale, dovrà essere il cuore del nostro rilancio. Dobbiamo chiudere definitivamente la fase del renzismo e da qui aprire una nuova stagione progressista.

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