Basta con le dichiarazioni improvvisate: sulla scuola la Giunta senese trovi soluzioni e investimenti strutturali

| Documentazione
di Articolo Uno, Coordinamento provinciale Siena

 

Le dichiarazioni dell’assessore comunale di Siena Benini sulla ripresa della scuola a settembre (“basta classi pollaio, in aula solo metà degli studenti e gli altri a casa a rotazione”) sono l’emblema di una classe dirigente che pospone ilpiù importante dei nostri beni comuni, la formazione e l’istruzione di
bambini e ragazzi, a tutto il resto.
I genitori e gli alunni si aspettano soluzioni, che prevedano il pieno ritorno alla didattica in aula e al tempo pieno anche per rispettare la dimensione lavorativa e sociale delle famiglie. Di tutto c’è bisogno sul tema della scuola tranne che di dichiarazioni improvvisate, insensate e prive di assunzione di responsabilità.
Chi pensa di trattare il futuro delle generazioni e la tenuta sociale delle nostre comunità rifugiandosi nella semplificazione più spicciola, incurante del vuoto formativo e sociale che ha condannato bambini e ragazzi a questa brutta esperienza di isolamento totale, si assume la responsabilità di aggravare il già pesantissimo bilancio del danno sociale che si è prodotto. La didattica a distanza, in larga parte messa in piedi dall’oggi al domani per necessità e
priva di una consolidata esperienza, ha soltanto parzialmente attenuato, grazie al grande impegno di molti insegnanti e alla collaborazione dei genitori, il grado di abbandono formativo e sociale dei nostri figli nella fase pandemica.
Le modalità di didattica legate all’uso delle nuove tecnologie non vanno demonizzate e anzi possono e devono rappresentare un elemento di maggiore accrescimento delle capacità di apprendimento e, dunque, dello sviluppo del patrimonio culturale ed educativo delle nuove generazioni. Ma di certo non possono rappresentare la scorciatoia per non affrontare, sia nella fase post emergenziale che in quella del ritorno alla normalità, i temi dello stato delle infrastrutture scolastiche, della necessità di maggiori investimenti su tutti i versanti dell’istruzione scolastica sulla quale, assieme alla ricerca e all’Università, si giocano i destini del nostro Paese.
E tanto più appaiono connotate da estemporaneità, dichiarazioni del genere che non tengono nemmeno conto del dibattito e dei lavori ancora in corso a livello governativo sulla ripresa del prossimo anno scolastico.

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