L’Alleanza tra PD, cinquestelle e Leu in Parlamento va calata nei territori, a iniziare dalla prossima tornata elettorale amministrativa

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di Simone Bartoli – Segretario Articolo Uno Toscana

La crisi del Governo Conte II aperta irresponsabilmente da Italia Viva si è conclusa con la nascita del Governo Draghi solo grazie al senso di responsabilità che il Presidente della Repubblica ha chiesto a tutte le forze politiche in un momento drammatico della storia del Paese, senso di responsabilità a cui è stato giusto rispondere positivamente. Abbiamo deciso di votare la fiducia soprattutto perché questo ci ha consentito di tenere unita l’Alleanza tra LeU, PD e 5S e di poter continuare il lavoro positivo che ha fin qui svolto Roberto Speranza al Ministero della Sanità.
Il quadro politico che ne scaturisce è tuttavia un quadro politico più arretrato del precedente, dove sarà necessaria maggiore determinazione e maggiore unità delle forze politiche progressiste per difendere gli importanti risultati conquistati dal precedente esecutivo e per continuare a far fronte alla crisi sanitaria, a quella economica e a quella sociale che attraversano il Paese. A causa della complessità della maggioranza che lo sostiene, sarà tuttavia un Governo nel quale dovremo dare battaglia su ogni singolo provvedimento e
giudicare di volta in volta il risultato raggiunto.
In questo senso la scelta di dare vita ad un Coordinamento dei Gruppi Parlamentari di LeU, PD e 5S rappresenta un fatto positivo da incoraggiare. Si tratta di creare una massa critica in Parlamento che sia in grado di condizionare, grazie ai numeri, le decisioni dell’esecutivo e costruire una proposta politica organica in grado di presentarsi al Paese come alternativa alla Destra e perfino fondativa di un nuovo Centro-Sinistra non più a guida moderata. Occorre quindi che questa coalizione, che abbiamo chiamato Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile nasca e cresca su tutto il territorio nazionale.
In Toscana ci impegniamo a percorrere questa strada pur con le difficoltà inevitabili per le contraddizioni aperte all’interno dei nostri interlocutori. Nonostante un PD ancora fortemente condizionato dalla presenza renziana e nonostante un M5S dove rischiano di prevalere i richiami ad un’origine fortemente protestataria e antipolitica, chiederemo loro di incontrarci per dare vita a questa prospettiva a partire da tutti i Comuni che andranno al rinnovo di Sindaci e Consigli Comunali nel 2021. E’ infatti evidente che se al rinnovo elettorale non riusciremo in questo intento, anche la prospettiva nazionale ne risulterà indebolita.
Noi siamo fortemente convinti che questa Alleanza rappresenti una scelta vincente, capace di incontrare il favore ed il consenso della grande maggioranza della popolazione, che ha dimostrato di avere notevolmente apprezzato l’esperienza del precedente Governo Conte.
Occorre quindi lavorare per perseguirla con determinazione. Ed è svilente la discussione a cui assistiamo in questi giorni, quasi a considerare una scelta politica così convincente come una moneta di scambio per gli assetti del Governo Regionale. Come si capisce, non ha niente a che vedere con la nomina di un eventuale nono Assessore.
Si separino quindi la discussione sulla prospettiva politica da quella sulla riforma dello Statuto Regionale e sull’allargamento della Giunta. Si discuta della nomina di un nuovo Assessore solo a partire dalle necessità effettive del Governo Regionale. Con franchezza diciamo che noi al momento queste necessità non le vediamo. Se il Presidente Giani ritiene invece che questa sia una priorità della Toscana, riunisca rapidamente la maggioranza che lo sostiene e spieghi le sue motivazioni. Sarebbe estremamente utile anche per cominciare un lavoro collegiale che fino ad oggi è mancato e che noi rivendichiamo da tempo.

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