di Simone Bartoli Segretario Articolo Uno Toscana
La pandemia che stiamo affrontando è sicuramente un evento che segnerà la storia di questo periodo. Ha già fatto oltre 300.000 morti in tutto il modo, di cui un decimo solo nel nostro Paese. Ha costretto tutti i Paesi ad un forzato lockdown che ha visto coinvolta la metà della popolazione globale. La crisi economica che scaturirà da questa situazione avrà effetti pesanti ed imprevedibili. Sicuramente l’Italia è uno dei Paesi che, per la pregressa situazione strutturale, per il consolidato rapporto negativo tra deficit e PIL, per l’alto debito pubblico accumulato negli anni, oltre che per la particolare aggressività del virus, pagherà un prezzo altissimo.
Eppure, è possibile rintracciare un contesto che presenta anche cambiamenti positivi che possono dare nuovo vigore all’azione politica della Sinistra in generale e nostra, di Articolo UNO, in particolare. Cambiamenti positivi oggettivi e soggettivi che debbono essere utilizzati per provare a costruire una società diversa da quella che avevamo al momento dello scatenarsi della malattia; una società migliore, più giusta, meno egoista. C’è insomma un nuovo spazio politico da provare ad occupare per chi, come noi, pensa che il Paese abbia finalmente bisogno di aprire una stagione completamente nuova e che il superamento dell’emergenza non significhi semplicemente il ritorno alla situazione precedente.
Il primo elemento positivo è dato senza dubbio dal consenso che il Paese nel suo complesso ha dato al lavoro del Governo Conte, per come questo ha affrontato l’emergenza sanitaria. Consenso che il Governo dovrà adesso mantenere anche nella più difficile fase della crisi economica. Per far ciò sarà necessario che si provi a compiere quell’azione politica che Articolo UNO pone con forza fin dalla nascita di questo esecutivo: trasformare una maggioranza parlamentare nata occasionalmente, in una maggioranza politica con una visione strategica chiara della direzione da imprimere al Paese; a maggior ragione dopo una fase come quella che stiamo vivendo.
Altro elemento positivo scaturito dall’epidemia è che sembra finalmente maturare dentro l’opinione pubblica del Paese una nuova centralità del ruolo dei servizi pubblici: non solo la Sanità pubblica, ma anche la Scuola. Abbiamo ragione di ritenere che oggi non sarebbe più proponibile una stagione di tagli agli investimenti verso la sanità pubblica o verso la scuola pubblica, così come purtroppo è stato possibile anche nel recente passato. Vi è, in altri termini, la possibilità di una nuova centralità dello Stato, inteso come erogatore di servizi essenziali, ma anche come protagonista e regolatore della vita economica e sociale della collettività.
Infine, ultimo elemento positivo, questo tutto relativo al nostro Partito. Roberto Speranza, nel suo ruolo di Ministro della Salute, si è guadagnato un consenso ed una approvazione da parte di tutta l’opinione pubblica. Tanto che oggi è il Ministro più gradito di tutto il Governo. Se a questa credibilità guadagnata sul campo, aggiungiamo il ruolo di Pier Luigi Bersani, sempre molto apprezzato nei suoi interventi in TV e quello di Federico Fornaro, oggettivamente il Deputato che in ogni suo intervento parlamentare ha dimostrato sempre grande equilibrio istituzionale senza mai rinunciare ad esprimere posizioni anche nette, possiamo dire che oggi Articolo UNO gode di una simpatia diffusa che va ben oltre la sua forza elettorale.
Occorre quindi adesso capitalizzare questa simpatia e questo consenso per imprimere un’accelerazione decisa alla nostra proposta politica. Sta per aprirsi una fase di scontro violento che avrà per oggetto la destinazione delle risorse che affluiranno per rimettere in moto l’economia; ma soprattutto avrà per oggetto la determinazione di quali saranno i soggetti politici e sociali che gestiranno questi fondi. Gli attacchi continui al Governo Conte hanno questa motivazione. Una parte dei cosiddetti “poteri forti”, la nuova Confindustria di Bonomi, la grande stampa nazionale e anche settori della maggioranza parlamentare (vedi alla voce Renzi), stanno conducendo questa battaglia.
La nostra proposta politica va invece nella direzione completamente opposta. Abbiamo bisogno di ricostruire una nuova forte rappresentanza della Sinistra nelle istituzioni, che si qualifichi prima di tutto come forza che rappresenta il mondo del lavoro e i suoi diritti. E’ una proposta che rivolgiamo a tutto il mondo variegato della Sinistra, prima di tutto al PD, partito ancora attraversato da contraddizioni enormi e che spesso sembra più attento a non perdere consensi verso Italia Viva, piuttosto che a recuperare una credibilità a Sinistra. Tuttavia la nostra proposta non è una proposta organizzativistica. Non ci interessa discutere di contenitori, ci interessa aprire una discussione proficua sui contenuti di una Sinistra moderna.
E’ chiaro che la nostra proposta cammina sulle gambe della nostra organizzazione. Per dare forza a questa proposta bisogna rafforzare la struttura di Articolo UNO, il suo radicamento sul territorio. Abbiamo bisogno di un Partito determinato, che sappia accogliere nuove energie, che sappia far tesoro di competenze, capacità, esperienze, anche esterne, che abbiano voglia di mettersi a disposizione per un progetto di forte rinnovamento sociale. Ma abbiamo anche bisogno di un Partito fatto di regole condivise, di diritti e doveri di ciascun iscritto, perché è da questo nucleo che potrà scaturire un nuovo soggetto, caratterizzato non solo da una politica nuova, ma anche da un’etica rinnovata.