di Fabrizio Manfredi Segretario Articolo UNO Federazione della Versilia
La pandemia che stiamo vivendo rappresenta, nella sua drammaticità, una netta e fortemente simbolica soluzione di continuità nella vicenda contemporanea; si configura come uno choc che impone la consapevolezza diffusa di essere entrati in un nuovo millennio in cui le cose non saranno più come le abbiamo sin qui conosciute; siamo di fronte ad un cambio di paradigmi, ad un passaggio di fase, che magari abbiamo sino ad oggi iniziato ad analizzare ed interpretare ma che d’ora in poi rappresenteranno la realtà ineludibile e pervasiva con la quale fare i conti concretamente, sia in termini individuali che collettivi.
In un contesto nuovo come quello sopra richiamato ritengo allora che sia più che mai necessario, per noi esponenti della sinistra italiana, riordinare e resettare le nostre agende e capire, nella situazione data, fedeli a maggior ragione alla formula del pensare globale ed agire locale, come rendere la nostra presenza e la nostra azione utile ed efficace ai vari livelli in rapporto alle nostre finalità.
1) E’ ovvio che oggi l’assoluta priorità è quella di far fronte all’emergenza coronavirus sia dal punto di vista sanitario che economico e sociale. Si tratta di curare nel migliore dei modi chi si ammala, di contenere la diffusione del contagio, di reggere l’urto delle ripercussioni materiali di esso verso le famiglie, i lavoratori, le imprese varie. E’ quello che principalmente l’azione del Governo ed in modo correlato la Regione Toscana hanno promosso e stanno attuando con serietà, determinazione e competenza potendo avvalersi, in ambito medico, della straordinaria professionalità e dedizione del personale sanitario di cui abbiamo la fortuna di disporre. Ritengo che sia importante da parte nostra continuare a dare pieno sostegno a questo immane sforzo profuso, anche nel braccio di ferro in seno all’Unione Europea, ed a contribuire a diffondere le giuste informazioni ed i validi orientamenti di valutazione al riguardo. Così come impegnarci sul territorio, a livello dei singoli Comuni, possibilmente in Versilia in modo concertato, ad assolvere pienamente e correttamente alle funzioni delegate dai provvedimenti sovraordinati e ad integrare gli stessi con scelte e decisioni adeguate sia in materia di contenimento del contagio che di sostegno al tessuto economico e sociale delle comunità.
2) Nelle prossime settimane, compatibilmente all’andamento dei dati sanitari, il nuovo fronte di lavoro sarà quello della pianificazione della progressiva fuoriuscita dall’emergenza e del graduale ritorno alle normali attività. Anche qui sarà fondamentale far prevalere il senso di responsabilità e l’interesse generale che vedono al primo posto la tutela della salute delle persone come bene primario da contemperarsi con la riapertura progressiva ed oculata delle attività produttive, sociali e culturali senza frenesie e fughe in avanti. Sarà necessario dare il nostro contributo a tutti i livelli alla condivisione delle scelte e delle modalità che dal Governo e dalla Regione verranno individuate affinchè si possa uscire seriamente dalla pandemia e si possa riorganizzare pienamente la vita collettiva anche gestendo e distribuendo celermente ed efficacemente le risorse straordinarie destinate all’emergenza fra le quali auspichiamo vivamente la costituzione di un apposito “reddito di emergenza” da integrarsi e non sostituirsi al “reddito di cittadinanza”.
3) La ripresa e la ricostruzione non potranno certo avvenire come “nulla fosse”, come se quello avvenuto rappresentasse un generico incidente di percorso su di una virtuosa direzione di marcia. Al contrario ciò che stiamo vivendo pone all’ordine del giorno temi e questioni enormi e dirimenti ai vari livelli, nei confronti dei quali è doveroso attrezzarsi per offrire risposte all’altezza delle sfide. Se le priorità dell’oggi e del prossimo futuro sono rappresentate dalla prevenzione e cura di eventuali nuove pandemie; dall’emergenza climatica e conseguente inderogabile riconversione ecologica dell’economia e della società; dall’indispensabile controllo sulla transizione tecnologica della rivoluzione digitale, della robotica, dell’intelligenza artificiale; dalla drastica riduzione delle diseguaglianze economiche e sociali; dal governo delle crisi demografiche sia in termini di invecchiamento delle nostre società che di impetuosi processi migratori, abbiamo in primis più che mai bisogno ai vari livelli di istituzioni democratiche solide ed autorevoli tramite le quali costruire potenti risposte ai temi sopra richiamati e che siano da argine da un lato ai grandi potentati economico/finanziari/mediatici di livello globale e dall’altro ai sovranismi, ai nazionalismi di ritorno, alle striscianti forme di dirigismo autoritario. E così, articolando il ragionamento nella nostra accezione, ciò significa nel nostro Paese un forte rilancio della funzione dello Stato, del pubblico con tutto ciò che ne consegue in termini di consolidamento e sviluppo dei servizi universalistici ad iniziare da quelli sanitari, di riforma fiscale in senso progressivo, di protagonismo pianificatorio, programmatorio ed imprenditoriale di esso nella promozione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile, duraturo, equo, di riequilibrio dei poteri e delle competenze con le Regioni rivisitando la riforma del Titolo V della Costituzione etc…; a livello continentale comporta il rilancio e la profonda riforma dell’Unione Europea come fondamentale strumento per costruire politiche comuni a tutela e valorizzazione degli interessi, dei valori, e degli ideali di cui il vecchio continente può farsi portatore; a livello mondiale impone la rivitalizzazione di tutti gli organi di una governance comune ad iniziare dall’ONU e di tutta la sua strumentazione derivata tramite i quali aprire le prospettive di una nuova guida democratica ai processi di globalizzazione sottraendoli al dominio trentennale degli interessi speculativi.
4) Qui c’è tutto il nostro ruolo, il il bisogno di Sinistra da soddisfare con rinnovata capacità di analisi ed elaborazione e con intelligente ed appassionato lavoro di ricostruzione. A livello nazionale questo dovrà incentrarsi da un lato, anche nel vivo della battaglia di queste settimane, sull’irrobustimento dell’alleanza politica che ha espresso e sostiene l’attuale Governo, creando i presupposti perché da estemporanea possa divenire strategica ampliando e consolidando le sue basi di consenso da poggiarsi sempre più su di un blocco sociale imperniato in particolare sul mondo del lavoro, dei lavori, dei ceti e delle imprese produttive e che, già in vista della prossima tornata elettorale per le regionali e le amministrative potrebbe articolare ulteriormente la propria rappresentazione e dall’altro sulla edificazione di un nuovo soggetto della sinistra italiana in chiave ecosocialista che superi l’inadeguatezza politco/culturale/organizzativa degli attuali soggetti in campo ad iniziare dallo stesso PD. Una volta superata la fase più critica dell’attuale emergenza ritengo che questo percorso costituente vada ripreso con forza e determinazione con l’adeguato protagonismo dei vari soggetti interessati. Questo sarebbe anche il principale contributo che noi italiani potremmo dare alla rivitalizzazione dell’esangue PSE affinché possa rilanciare il suo ruolo ed il suo peso nella battaglia per riposizionare l’UE su terreni più avanzati come quelli da noi auspicati e dai quali favorire anche la tessitura di nuove relazioni e nuove aggregazioni fra le forze progressiste su scala planetaria.